venerdì 12 settembre 2008

Il Controllo delle mense

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Il Comitato di Controllo avrà il compito di sorvegliare il lavoro di preparazione, veicolazione e scodellamento dei pasti. Tre genitori volontari per asilo avranno la facoltà di visitare quotidianamente i luoghi in cui si preparano i pasti per i nostri figli, verificare non solo il cibo mentre viene cucinato, ma anche le derrate, il loro stoccaggio ed i locali di refrigerazione e dispensa. Come assicura l'amministrazione comunale, i genitori potranno quindi controllare direttamente la bontà e la qualità dei pasti, ogni volta che lo vorranno.

TUTTAVIA, dopo aver ricevuto dal Comune le regole per "il controllo quotidiano dei pasti preparati e serviti", notiamo che qualcosa non quadra:
"I genitori non potranno assaggiare i pasti, ma si dovranno accontentare del giudizio dei loro figli, potendo necessariamente rilevare a livello di gradimento soltanto la verifica del consumo effettivo dei pasti da parte dei bambini, in considerazione della loro tenera età".
Traduciamo: se ai bambini piace vuol dire che è buono: giudizio discutibile, in quanto un alimento può essere ottimo, ma non necessariamente gradito (vedi spinaci, minestre, pesce fresco...), mentre un cibo può piacere molto, ma non essere altrettanto qualitativo. Quindi se ai bambini non piace qualcosa e non la mangiano, cambia il menù? Qual è il numero minimo di rimostranze per attivare un controllo ufficiale e che porti a dei cambiamenti concreti?

Vorremmo inoltre sapere che cosa succede nel momento in cui vengano notate irregolarità, difficoltà, insoddisfazione del servizio o nella qualità dei pasti. Che conseguenze concrete produce il controllo dei genitori? Soddisfatti o rimborsati? O siamo soggetti passivi privi di qualsiasi possibilità di modificare lo stato delle cose?